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Corruzione, arrestato il sindaco dimissionario di Avellino

AGI – Arrestato il sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa. L’ex esponente del Pd è coinvolto in un’indagine per peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità ed è ora ai domiciliari insieme a un architetto, fratello di un consigliere comunale, Fabio Guerriero e a una dirigente del Comune. I carabinieri, titolari dell’indagine della procura di Avellino, hanno anche eseguito perquisizioni a carico del vicesindaco Laura Nargi, del consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Libertà, lista civica a sostegno di Festa, e fratello di Fabio e dei fratelli Canonico, presidente e commercialista della DelFes, squadra di basket serie B. 

 

Al centro delle indagini c’è proprio la squadra di basket di serie B, riconducibile a Festa. Per gli inquirenti, ha ottenuto sponsorizzazioni da imprese che erano
assegnatarie di appalti e affidamenti dal Comune di Avellino. Gli inquirenti ipotizzano per questo che esista un’associazione a delinquere. La più grande passione di Gianluca Festa, 50 anni, è il basket. Sindaco di Avellino dal giugno del 2019, Festa si è dimesso il 25 marzo quando la procura di Avellino gli ha perquisito casa e ufficio. E proprio nel corso della comunicazione della notizia alla stampa, fece riferimento al suo amato basket, e al fatto che quanto gli contestava la procura era relativo alla pallacanestro. Quando venne eletto, infatti, la squadra della città, lo storico club Scandone, fondato nel 1948 e per 20 anni in serie A, era fallito. Lui vi aveva giocato come titolare nel 1995. Uno smacco per Avellino e i tifosi, quel fallimento, e così, pur di salvare la pallacanestro, Festa versò 20 mila euro dal suo conto corrente per garantire l’iscrizione di una squadra irpina al campionato di serie B.

 

Ora Festa è ai domiciliari, indagato tra gli altri insieme all’amministratore delegato della squadra, la Delfes, Gennaro Canonico per presunti appalti pilotati al Comune di Avellino per i reati di corruzione, associazione a delinquere, turbativa d’sta e falso in atto pubblico. Alcune delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti hanno anche sostenuto economicamente la società di basket. “Non c’è niente perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini. Che non porteranno a nulla”, aveva detto Festa all’indomani delle perquisizioni.

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